INDUTTORI DI RESISTENZA

Prodotti Suprem

La tecnica della gestione integrata della coltivazione che è il risultato della combinazione di sinergiche scelte agronomiche relative alla nutrizione e alla gestione delle avversità, costituisce lo strumento più appropriato per assicurare la sostenibilità della produzione. Riguarda quindi anche l’applicazione di differenti strategie per la prevenzione delle malattie, così come la razionalizzazione dei mezzi di controllo chimico per evitare l’insorgenza di resistenze. D’altro canto l’evoluzione delle piante ha creato vari meccanismi di difesa e resistenza ai microrganismi patogeni, sviluppati nel corso della loro esistenza. Le resistenze si classificano in: fisiche e biochimiche. Le resistenze fisiche sono riferibili alla struttura della pianta. Gli induttori di resistenza di tipo fisico agiscono in termini di irrobustimento dei tessuti vegetali maggiormente soggetti ad avversità o come deterrenti fisico-meccanici per l’insediamento dei parassiti. Le resistenze biochimiche sono relazionate con la produzione di composti chimici tossici la cui sintesi è stimolata quando la pianta riconosce la presenza di un possibile patogeno. Le resistenze indotte si sviluppano in seguito all’attacco di patogeni. La pianta tende inoltre ad accumulare sostanze attorno all’infezione chiamate fitoalessine. Si tratta di composti antimicrobici di basso peso molecolare prodotti dalle piante in elevate concentrazioni in risposta a fattori di stress. Questo meccanismo è denominato anche resistenza indotta sistemica. Mediante questo meccanismo le piante riconoscono il patogeno nel momento dell’interazione “patogeno-pianta”; così liberano sostanze presenti nelle pareti dei patogeni, chiamate elicitori, che per interazione con recettori dell’ospite pianta stimolano l’attivazione dei geni di resistenza sistemica e la sintesi di proteine particolari. Alcune volte però, i meccanismi naturali di difesa delle piante non riescono a controllare gli agenti patogeni, così le concentrazioni di fitoalessine e di altri anti-microbici rimangono insufficienti a causa di: stress climatici e/o fisiologici; stress da elevati utilizzi di prodotti agro-chimici; condizioni di elevate pressioni esercitate dagli agenti patogeni. Tali condizioni il vantaggio tecnico apportato per il ripristino dello stato di salute della coltura dagli induttori di resistenza risulta fondamentale. I risultati che si possono ottenere, in termini di ripristino dello stato di salute delle piante, sono sicuramente tangibili ed apprezzabili.